Call-center: fonte di lavoro per i filippini, ma un rischio per salute, famiglia e spirito
di Santosh Digal
Con 900mila impiegati nel settore e miliardi di euro di fatturato i call- center sono tra le imprese chiave del Paese. Lavoro notturno e turni massacranti provocano stress e ansia nei lavoratori, che non vedono mai i familiari e non riescono nemmeno ad andare a messa la domenica.

Manila (AsiaNews) – Con 900mila impiegati e un giro d’affari di oltre 7 miliardi di euro le Filippine sono un Paese chiave per le imprese di call-center (Business Process Outsourcing) in lingua inglese di Usa e Europa. Lo stipendio medio per ciascun impiegato è di circa 600 euro al mese. Tale cifra rende ancora più appetibile questo impiego tra i filippini colpiti da un alto tasso di povertà e disoccupazione. Nonostante ciò il lavoro notturno necessario per coprire i Paesi occidentali e i turni massacranti sono per i lavoratori causa di stress, problemi familiari e spirituali.

“Per tenermi sveglia durante la notte fumato molto in questi ultimi 5 anni – racconta Christine Gaga, impiegata di 25 anni presso un call-center medico statunitense – a causa di ciò ho avuto molti problemi di salute”.

Christine è di religione cattolica e ha studiato come infermiera presso l’Università di Manila. “Quando ritorno dal lavoro all’alba – dice – i miei genitori e i miei 6 fratelli sono già usciti per andare al lavoro o a scuola. Quando alla sera loro ritornano a casa io sono già uscita”. La ragazza dice che questo modello di vita l’ha di fatto privata del rapporto con i suoi familiari. “Prima di lavorare nel call-center – continua – la domenica andavamo tutti insieme a messa e ogni sera recitavo il rosario prima di andare a dormire. Ora tutto questo è per me impossibile”. Tutto ciò ha provocato in Christine un grave stato di ansietà e di stress e i suoi genitori le hanno proposto di cercare un altro lavoro, anche se meno redditizio.

“Le ragioni economiche non sono tutto nella vita – afferma – la cosa più importante nella vita è la fede in Dio, il rapporto con i familiari e la serenità”.

Nonostante la crisi economica globale nelle Filippine la diffusione dei call-center è in continua crescita. L’arcipelago ospita circa il 10% dell’industria mondiale di settore e nel 2012 raggiungerà quota un milione di impiegati. Ciò grazie soprattutto agli incentivi fiscali per le imprese di call-center promossi dal governo. I centri sono distribuiti su tutto il territorio, compresa la regione a maggioranza musulmana di Mindanao. Secondo  l’International Data Corporation (Idc) nel 2008 Manila è stato il secondo partner asiatico per il settore mondiale. Nel 2007 la United Kingdom National Outsourcing Association ha nominato  le Filippine “Destinazione offshore dell’anno”.