Vescovo di Jakarta: con il cuore a Semarang, rispondo con fiducia alla nuova missione
di Rosalia Royani
Il 28 ottobre mons. Ignatius Suharyo Pr farà il suo ingresso nell’arcidiocesi della capitale come vescovo coadiutore. Dopo 12 anni lascia l’arcidiocesi di Semarang, nello Java Centrale, la culla del cattolicesimo indonesiano. Nell’ultima lettera pastorale il prelato esprime “riconoscenza” e chiede “preghiere e sostegno”.
Jakarta (AsiaNews) – “Questa è una chiamata che arriva da Dio, un invito ad adempiere alla mia nuova missione”. È quanto scrive mons. Ignatius Suharyo Pr, arcivescovo di Semarang, che il 27 ottobre prossimo lascerà la diocesi per assumere l’incarico di vescovo coadiutore di Jakarta. “La Santa Sede mi ha assegnato il nuovo incarico” spiega il prelato nell’ultima lettera pastorale; con il “pieno sostegno dell’intera comunità dell’arcidiocesi di Semarang, alla fine, sono felice di ricevere questa missione”.   
 
“La vita è un dono totale di Dio… va condivisa con gli altri” continua mons. Suharyo, che ha speso gran parte della vita come docente di teologia alla prestigiosa facoltà di Wedabhakti e al Seminario superiore di Kentungan, a Yogyakarta, nello Java Centrale. “La Chiesa mi ha chiamato, io devo obbedire a questa chiamata divina per servirla in un luogo diverso”.
 
Il prelato (nella foto) ha chiesto all’intera comunità cattolica dello Java Centrale di pregare per il nuovo incarico che ricoprirà a Jakarta. “Voglio esprimere la mia riconoscenza – aggiunge – per ogni preghiera e ogni augurio ricevuto […] Ed è proprio nello spirito della preghiera, che assumo con fiducia la nuova missione”. Mons. Suharyo, che ha terminato i 12 anni di servizio a Semarang, farà il suo ingresso nell’arcidiocesi della capitale il 28 ottobre, in qualità di coadiutore (con diritto di successione) del cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja SJ, attuale arcivescovo, che in dicembre compirà 75 anni.
 
Prima di guidare l’arcidiocesi di Jakarta, il card Darmaatmadja è stato arcivescovo di Semarang, una terra che ha ricoperto un ruolo di primo piano della storia del cattolicesimo in Indonesia. L’arcidiocesi ospita il santuario mariano di Sendangsono, il più importante del Paese, e proprio da questa terra sono germogliati i primi semi della missione in Indonesia. Fra i protagonisti dell’evangelizzazione vi è il missionario gesuita di origine olandese p. Van Lith SJ, che nel 1904 ha battezzato 171 abitanti della zona. Il sacerdote ha anche fondato una scuola che ha contribuito all’annuncio del cattolicesimo in tutte le città dell’isola di Java.
 
Oggi Sendangsono è conosciuta come la “Lourdes dell’Indonesia” e p. Van Lith SJ è ricordato come “l’Apostolo di Java”, con un esplicito riferimento a San Paolo che ha diffuso il cristianesimo in molte zone dell’Asia centrale. Tuttora l’arcidiocesi di Semarang è la più ricca del Paese per vocazioni religiose, sia fra suore che preti, e vanta il numero di fedeli più elevato di tutta la nazione.