E' in manicomio Wang Lianxi, dissidente di piazza Tiananmen
Rilasciato nel 2007 dopo 18 anni di carcere, prima delle Olimpiadi di Pechino è stato internato in ospedale ed è tuttora trattenuto, anche se amici dicono che non appare averne bisogno. Gruppo pro-diritti umani chiede sia esaminato da psichiatri indipendenti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – E’ incarcerato in un ospedale psichiatrico Wang Lianxi, arrestato nel 1989 durante la dura repressione contro i dimostranti pro-democrazia di piazza Tiananmen, poco dopo il massacro del 4 giugno quando l’esercito ha sparato su studenti e operai uccidendone migliaia.

Condannato a morte insieme ad altri 7 dimostranti accusati di avere incendiato veicoli militari, la pena è stata poi commutata nell’ergastolo perché ritenuto “disabile mentale”. E’ stato rilasciato nel luglio 2007. Tornato a casa, ha trovato che i genitori erano morti e la sua casa a Pechino era stata demolita. Un Comitato di quartiere gli ha trovato dove dormire.

Il gruppo pro-diritti umani Chinese Human Rigths Defenders denuncia che Wang è stato di nuovo arrestato come “indesiderabile” prima delle Olimpiadi di Pechino, nell’ambito della campagna per “allontanare” o controllare chi è stato ritenuto fomentatore di problemi e capace di offuscare l’immagine positiva della Cina. E’ stato portato nell’Ospedale psichiatrico Pingan nel distretto Xizhimenwai a Pechino, dove è ancora trattenuto.

Il suo amico Gao Hongming, che lo ha visitato il 19 gennaio, dice che lo ha trovato lento nei riflessi e non acuto di mente, ma che non mostra segni di seri problemi mentali, necessitanti di un ricovero coatto.

Chrd osserva che le autorità hanno spesso confinato dissidenti e altri cittadini “indesiderabili” in strutture psichiatriche. Anche perché la legge cinese non definisce in modo chiaro le circostanze per sottoporre qualcuno a trattamenti medico-psichiatrici contro la sua volontà. Si ignora se le autorità abbiano il consenso di parenti superstiti di Wang, come pure non sono note le ragioni e le diagnosi mediche per cui è internato da molti mesi.

Il Comitato delle Nazioni Unite contro la Tortura, nelle “Osservazioni Conclusive” del 21 novembre 2008, al paragrafo 26 ha raccomandato alla Cina di “prendere provvedimenti per garantire che nessuno sia internato in strutture psichiatriche contro la sua volontà per ragioni non mediche. Dove l’ospedalizzazione è richiesta da ragioni mediche, lo Stato deve assicurare che sia decisa solo per consiglio di esperti psichiatrici indipendenti e che contro tale decisione sia possibile fare appello”.

Per questo Chrd invita Pechino a sottoporre Wang ad esperti psichiatrici indipendenti.