Bangladesh: 80 milioni alle urne il 18 dicembre per le elezioni politiche
La Commissione ha annunciato ieri la data della tornata elettorale. I due principali schieramenti chiedono garanzie sulla regolarità del voto e la fine dello Stato d'emergenza. Il 13 novembre termine ultimo per la consegna delle liste con i nomi dei candidati.

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Le elezioni politiche in Bangladesh si terranno il prossimo 18 dicembre; i partiti dovranno presentare le liste con i nomi dei candidati entro il 13 novembre.

L’annuncio è arrivato ieri, domenica 2 novembre, dal capo della Commissione elettorale, Shamsul Huda, durante un intervento alla tv di Stato. Egli ha inoltre aggiunto che le amministrative, per la scelta dei governi locali, sono programmate per il 28 dicembre. Anche in questo caso la lista dei candidati andrà consegnata entro il 13 novembre.

Non si ferma la macchina elettorale, a dispetto dei timori manifestati dai principali schieramenti: l’Awami League, partito che fa riferimento all’ex premier Sheikh Hasina, e il Bangladesh Nationalist Party (Bnp), chiedono infatti garanzie sulla regolarità del voto e la fine dello Stato d’emergenza nel Paese.

La Commissione annuncia di aver registrato gli oltre 80 milioni di aventi diritto al voto mediante fotografie e rilevamento delle impronte digitali. Essa assicura che le elezioni saranno “libere e giuste”, grazie anche alla meticolosa preparazione delle operazioni di voto: “la più accurata nella storia del Bangladesh”, stando alle dichiarazioni ufficiali.

Le rassicurazioni dei membri della Commissione non bastano però a stemperare i toni dello scontro politico fra le due principali fazioni: l’Awami League, vincitore alle Amministrative tenute all’inizio di agosto in cinque municipalità del Paese, chiede lo slittamento di un mese delle elezioni locali del 28 dicembre. Il Bnp, dal canto suo, accusa la Commissione elettorale di favoritismi nei confronti dei rivali.

Dal gennaio 2007 in Bangladesh vige lo Stato di emergenza e il potere è affidato ad un governo ad interim sostenuto dall’esercito.