Leader tibetano: travisate le parole del Dalai Lama, non c’è stato alcun massacro
di Nirmala Carvalho
Samdhong Rinpoche, primo ministro del governo tibetano in esilio, conferma ad AsiaNews che non vi sono stati massacri nei giorni scorsi in Tibet da parte dell’esercito cinese. All’origine della vicenda una errata traduzione delle parole del supremo leader tibetano nell’intervista concessa al quotidiano francese Le Monde.

Dharamsala (AsiaNews) – “C’è stato un problema con la traduzione delle parole pronunciate da Sua Santità il Dalai Lama.”. Samdhong Rinpoche, Kalon Tripa (primo ministro) del governo tibetano in esilio, smentisce in maniera categorica la notizia diffusa oggi dal quotidiano francese Le Monde secondo cui lo scorso 18 agosto l’esercito cinese “avrebbe sparato sulla folla” nella regione di Kham, nell’est del Tibet, provocando la morte di circa 140 tibetani.

La notizia è apparsa sull’edizione del pomeriggio del quotidiano francese, ma che indicava la data di venerdì. Intervistato da AsiaNews, il premier del governo in esilio ribadisce che “l’incidente” di cui parla il giornale, in realtà, non è “mai avvenuto”.

Una conferma in merito arriva anche da Urgen Tenzin, direttore esecutivo del Centro tibetano per i diritti umani (Tchrd), il quale afferma: “Dopo aver appreso la notizia – racconta l’attivista ad AsiaNews – la nostra associazione si è messa in contatto con alcune fonti anonime in Tibet e nessuno ha confermato il massacro”. Egli sottolinea che il Tchrd ha parlato “direttamente con i più stretti collaboratori del Dalai Lama” a Dharamsala e ribadisce che “si tratta di un errore fatto dall’interprete nel corso dell’intervista: le parole di Sua Santità – conclude Urgen Tenzin – sono state travisate”.

Nelle prossime ore è atteso un comunicato ufficiale dell’entourage del Dalai Lama per fare maggiore chiarezza sulla vicenda.