Terremoto nel Sichuan, il bilancio non si ferma: 15mila morti e 40mila dispersi
Secondo dati ufficiali, le vittime sono più di 15mila, e si teme per la sopravvivenza dei 40mila dispersi. Il card. Zen invita i cattolici alla preghiera e lancia una raccolta fondi per le operazioni di soccorso, mentre la diocesi invia 200mila euro per le prime necessità.
Pechino (AsiaNews) – Oltre 15mila vittime accertate, un numero imprecisato di feriti ed almeno 40mila dispersi. È l’ultimo bilancio ufficiale, reso noto dall’agenzia governativa Xinhua, del disastroso terremoto che ha colpito due giorni fa la Cina sudoccidentale. La scossa, di magnitudo pari a 7.9 gradi della scala Richter, ha devastato in modo particolare la provincia del Sichuan.
 
Per cercare di portare aiuto ai sopravvissuti, il governo cinese ha inviato per ora centomila tra soldati ed agenti della polizia militare, per contribuire alle operazioni di soccorso nelle zone investite dal terremoto. Tuttavia, le operazioni di soccorso avanzano a rilento data la natura del terreno e soprattutto il grado di devastazione della scossa.
 
Soltanto nella contea di Wenchuan, dice l’esercito, otto piccole città sono state completamente rase al suolo. Sotto le macerie sarebbero sepolte almeno 19mila persone, ed ogni ora che passa – dice un volontario presente sulla zona – “rende più difficile sperare per la loro sopravvivenza”.
 
Yingxiu, cittadina della contea, riporta le ferite più gravi: qui, su diecimila abitanti, ne sono rimasti in vita appena 2.300; di questi, oltre mille lamentano gravi lesioni. He Biao, sottosegretario generale dell'amministrazione della prefettura di Aba, definisce la situazione “disperata”. Nel frattempo, iniziano ad arrivare gli aiuti internazionali, che però sono fermi a Chengdu (capitale del Sichuan) in attesa che vengano liberate le strade che collegano le zone colpite.
 
Il vescovo di Hong Kong, card. Joseph Zen Ze-kiun, ha chiesto ai cattolici del Territorio di pregare per le vittime del Sichuan e di fare generose donazioni da inviare nella zona colpita, per i lavori di recupero e di ricostruzioni. La diocesi, insieme alla Caritas locale, ha stanziato 200mila euro da inviare immediatamente alle popolazioni colpite. Allo stesso tempo, tutte le parrocchie portano avanti una raccolta fondi.
 
Per reperire altri fondi, la Caritas ha aperto uno speciale conto bancario: chi fosse interessato a far pervenire il proprio contributo, può farlo attraverso il conto n° 721-010-001606, intestato alla Caritas di Hong Kong presso la banca Icbc, sezione Asia. I donatori possono indicare nella causale il proprio nome ed indirizzo, per ottenere una ricevuta utile alla detrazione fiscale.