Giunta militare: nessuna concessione, ma attacchi a inviato Onu
La giunta rifiuta a Gambari qualsiasi concessione e lo accusa di voler favorire la Suu Kyi e di avere “messa in pericolo” la pace e la stabilità del Paese.

Yangoon (AsiaNews/Agenzie) – Nell’incontro con l’inviato Onu Ibrahim Gambari, la giunta militare del Myanmar lo accusa di “parzialità” contro il regime e si rifiuta di emendare il progetto di Costituzione, che impedisce alla leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi di essere candidata.

Gambari è giunto nel Paese due giorni fa per chiedere che Suu Kyi possa partecipare al referendum costituzionale di maggio e alle elezioni generali previste per il 2010. Ma il generale Kyaw Hsan ha risposto che è “impossibile scrivere di nuovo la Costituzione”. Dalle elezioni è escluso chi ha sposato stranieri e la Suu Kyi è stata appunto sposata con un cittadino britannico.

Kyaw Hsan ha anche accusato Gambari di “parzialità” e di “avere agito al di fuori dei compiti di mediatore”, per avere preso e rivelato una lettera da Suu Kyi, nel loro ultimo incontro, nella quale la leader si dichiara pronta a un dialogo con il regime per una riconciliazione della nazione. “Molta gente – ha detto il generale a Gambari – crede che voi abbiate scritto la lettera prima e l’abbiate rivelata dopo avere parlato con Suu Kyi”. “Questa dichiarazione potrebbe avere messo in pericolo la stabilità e la pace del Paese, raggiunte di recente. E’ importante che un mediatore agisca in modo positivo e senza intenzione di dirigere gli eventi. Non è giusto attaccarci e premerci da ogni lato”.

E’ la terza visita di Gambari da settembre, quando la giunta ha represso nel sangue le pacifiche proteste guidate dai monaci buddisti. L’inviato Onu non è riuscito a ottenere alcuna concessione. Anzi, analisti dicono che le sue missioni hanno consentito alla giunta di veder diminuire la pressione internazionale e intanto di consolidare il suo potere.