La frana alle Tre gole ha ucciso altre 30 persone
E’ stato ritrovato oggi sotto le macerie un autobus con a bordo 30 persone, uccise dalla frana del 20 novembre scorso. Il governo minimizza l’impatto ambientale della costruzione, che ha già costretto 5 milioni di persone ad andarsene.
Badong (AsiaNews/Agenzie) – La frana che lo scorso 20 novembre ha ucciso un operaio presso la diga delle Tre gole ha provocato la morte di altre 30 persone, passeggeri di un autobus ritrovato oggi sotto le pietre. Al momento, alcune squadre di soccorso sono al lavoro per tirare fuori il veicolo, ma i dirigenti locali hanno “poche speranze” di ritrovare vivo qualcuno.
 
Eppure, proprio ieri il governo centrale ha cercato di minimizzare l’accaduto. Wang Xiaofeng, direttore della Commissione per il progetto della costruzione della diga, ha infatti risposto alle accuse di chi definisce la costruzione un disastro ambientale: “I danni sono minori di quanto preventivato, e non c’è motivo di temere per l’ambiente”.
 
Tuttavia, la frana ha provocato una ferita di 50 metri sulla montagna che circonda la contea di Badong, nella provincia centrale dell’Hubei. Questa è una delle aree collinose più colpite dalla costruzione della nuova diga. Secondo i residenti, infatti, già da tempo si verificano piccole frane e leggere scosse di terremoto in tutta l’area. I fenomeni si spiegano con l’abbassamento del livello dell’acqua provocato dalla diga, che in un anno è sceso fino a 156 metri sotto il livello del mare.
 
La costruzione della diga delle Tre gole è iniziata nel 1994, dopo anni di controversie pubbliche sul progetto. Per gli studiosi dell’ambiente, infatti, si tratta di una “follia pericolosa”. Secondo i piani governativi, la diga dovrebbe raggiungere entro la fine del 2008 una capacità pari a 39,3 miliardi di metri cubi d’acqua. Per ottenere questo risultato, che dovrebbe garantire un enorme aumento della capacità energetica della Cina, sono stati sfollati oltre 5 milioni di residenti locali. I danni all’ambiente, dicono alcuni attivisti del posto, sono “incalcolabili”.