Mumbai assediata dai leopardi

Mumbai (AsiaNews) – La città di Mumbai è sotto l'assedio dei leopardi che hanno attaccato i sobborghi della città, uccidendo lunedì altre due persone e facendo salire a 9 il numero delle vittime delle bestie, nel solo mese di giugno.

Nella piccola baraccopoli sul pendio ricco di foreste della Aarey Colony di Goregoan, periferia di Mumbai, il 19enne Raju stava dormendo quando un leopardo lo ha trascinato fuori dal suo rifugio nelle prime ore di lunedì. Il 55enne Kashiram, di Mulund – periferia della città - è stato attaccato di mattina mentre dormiva all'esterno di un santuario, di cui era sacerdote.

Lo stesso giorno un leopardo era penetrato in un complesso abitato a Borivili, nel nord della città. Questi attacchi stanno causando diverse morti fra gli abitanti di Mumbai in questi sobborghi molto popolati.

I leopardi abitano la vicina zona protetta del Sanjay Gandhi National Park, vero santuario della natura incontaminata, che le guardie forestali denunciano sempre più minacciato da un massiccio abusivismo negli ultimi anni, sia da parte degli abitanti che dei costruttori.

Gli abitanti degli slum, in larga parte tribali adivasi, hanno iniziato ad occupare il parco, perché non possiedono altre possibilità di insediamento: si sono spostati in città in cerca di qualche mezzo per sopravvivere. Vivono al di sotto della soglia di povertà, senza alcuna assistenza sanitaria e utilizzano la foresta come "risposta al richiamo della natura". In questo modo, cadono preda degli attacchi dei leopardi.

Il Sanjay Gandhi National Park ospita un certo numero di Sadhu (letteralmente, "uomini sacri", ovvero mistici popolari),  di fachiri e ciarlatani che dispensano pozioni di erbe e vantano poteri soprannaturali per scacciare gli spiriti cattivi. Riscuotono un successo enorme, non solo fra i trabili e gli adivasi, ma anche tra la popolazione urbana. All'interno del parco ci sono templi, anche se è vietato abitarvi e inoltrarvisi da soli. Ma nemmeno il sacerdote ha potuto evitare la sfortuna capitatagli lunedì, l'ultima disgrazia nel conflitto uomo-animale. I tribali locali vicini al tempio avevano notato lunedì mattina che il sacerdote non si trovava e hanno iniziato la caccia. La guardia forestale D. Waingankar ha trovato il corpo straziato dell'uomo alcuni chilometri all'interno della jungla.

I tribali non sono le sole vittime. Ora anche le donne e i bambini temono di uscire dopo il tramonto. I bambini, in particolare sono prede facili per i leopardi.

Il segretario per le foreste dello stato del Maharashtra, A Khote, ha affermato che il numero dei leopardi nel parco è aumentato molto, e l'abusivismo della gente in quel territorio è responsabile degli attacchi degli animali. Ha inoltre dichiarato che i leopardi attaccano le persone solo dopo un "contatto visivo", in particolare con bambini o persone sedute per terra o che dormono. Anche una scuola municipale che si occupa di ragazzini molto poveri si trova nella zona molto ricca di vegetazione e che può ospitare leopardi.

L'amministrazione statale ha annunciato alcuni provvedimenti per contrastare il problema dei leopardi; in primo luogo, con l'installazione di microchip e barriere solari per fermare gli animali al limite della città. La città si espande sempre di più mentre l'habitat dei leopardi si restringe continuamente e così le prede diminuiscono. Quando il parco sarà ben recintato e gli adivasi risistemati, la paura di attacchi del genere scomparirà, afferma la polizia.

Ad oggi, sono stati catturati 14 leopardi in Mumbai. Restano liberi ancora 32 animali. (NC)