Contro l’inquinamento, Pechino eliminerà le lampadine a incandescenza
La Cina, prima produttrice di gas serra, sostituirà le lampadine a incandescenza con quelle fluorescenti a basso consumo. Il problema del costo maggiore. Esperti: se lo facesse tutto il mondo si potrebbe eliminare l’emissione annua di 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Per combattere l’inquinamento, la Cina, che produce il 70% delle lampadine del mondo, sostituirà entro 10 anni tutte le lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti a basso consumo. Monique Barbut, capo esecutivo della Global Environment Facility (agenzia per il risparmio energetico e la tutela ambientale mondiale, che gestisce fondi di 3,2 miliardi di dollari), spiega che se così facesse l’intero mondo, ci sarebbe una minor emissione di 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica annue, pari a circa la metà delle emissioni della Germania.  L’annuncio ufficiale è previsto a dicembre.

Pechino sarà entro l’anno la maggior produttrice di gas serra. Anche se il consumo di energia elettrica per le lampadine costituisce solo il 12% del totale, vuole ridurre l’inquinamento. Pan Jiahua del Centro ricerche per uno sviluppo sostenibile dell’Accademia cinese delle scienze sociali, spiega che il governo ha già lanciato dal 1996 una campagna per adottare queste lampadine per l’illuminazione pubblica, uffici e negozi. Ma il problema è che la campagna raggiunga le realtà locali e Pan prevede che per una piena attuazione occorreranno almeno 10 anni.

Le lampade a fluorescenza hanno una durata media 10 volte superiore a quelle ad incandescenza, ma costano 4 volte di più. Per questo la loro adozione è più facile in Paesi ricchi, come l’Australia che ha annunciato di bandire le seconde entro il 2010.