Il Partito si aggrappa alla fede di Mao

Pechino (AsiaNews) – Un grande concerto con cantanti pop, di melodie tradizionali e dell'Opera di Pechino è stato programmato dal Partito Comunista per celebrare i 110 anni dalla nascita del presidente Mao Zedong, che cade il 26 dicembre.

Il concerto è solo una delle manifestazioni previste dall'Ufficio di Propaganda per esaltare il sentimento patriottico e aumentare il sostegno al Partito Comunista, accusato sempre più esplicitamente di aver tradito gli ideali ugualitari di Mao Zedong.

Sabato 20 dicembre, rappresentanti di Shaoshan, il paese natale di Mao "Zhuxi" (Il Presidente), hanno portato in processione fino al mausoleo di Piazza Tiananmen una statuetta d'oro alta 10 cm. Copie della statuetta saranno messe in vendita a 203 mila yuan (circa 25 mila euro).

Il mausoleo, al centro della piazza, in scarno stile sovietico, conserva il corpo del presidente Mao in un'urna di vetro. Il cadavere è conservato grazie a tecniche di mummificazione che risalgono ai tempi dei faraoni egiziani ed è sempre meta di pellegrinaggi.

Oltre alle statue d'oro, si sta per mettere in vendita una collezione di 5 mila calligrafie dorate dei poemi di Mao, raccolte in libri di 18 pagine. Ogni copia costa 18.600 yuan (circa 2400 euro).

L'Ufficio della Propaganda e l'Amministrazione statale per la Stampa e le Pubblicazioni hanno deciso insieme una serie di 67 fra libri e collane da editare per le celebrazioni. A Pechino le biografie di Mao Zedong riempiono già gli scaffali delle librerie. I best-sellers sono le storie scritte dai discendenti di Mao. Intanto, 'Ufficio delle Poste ha già stampato 4 francobolli commemorativi e la televisione ha programmato 13 film sulla vita del presidente, oltre a un documentario di 6 puntate sull'argomento.

In tutti questi anni il Partito Comunista si è sempre più allontanato dagli ideali di Mao. L'ammissione dei capitalisti rossi nella gestione del potere, la difesa della proprietà privata, l'apertura economica al capitalismo selvaggio ha creato scontento fra le masse di milioni di operai che subiscono licenziamenti, cancellazione degli aiuti alla sanità e alla previdenza. Per molti Mao è divenuto un ideale, un dio da pregare, ma soprattutto un modo di criticare il presente regime. Nelle campagne, abusi e corruzione dei "compagni" hanno portato a una riduzione fino al 75% delle iscrizioni al Partito, ad assalti alle sedi del Partito e a scontri violenti fra contadini e polizia.