Anche il Qatar ritira il proprio ambasciatore a Teheran
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Anche il Qatar ha deciso di ritirare il proprio ambasciatore dall’Iran, unendosi a Kuwait, Arabia saudita, al Bahrain e al Sudan che avevano già rotto nei giorni scorsi i rapporti diplomatici. La decisione è frutto dell’assalto di manifestanti iraniano contro la sede diplomatica saudita a Teheran e al suo consolato a Mashad, innescata dalla decisione di Riyadh di giustiziare all'inizio dell'anno 47 “terroristi”, fra cui il dignitario sciita Nimr al-Nimr.
Ieri intanto anche il Gibuti ha tagliato i rapporti con l’Iran e la Giordania ha convocato l’ambasciatore di Teheran ad Amman per una protesta ufficiale contro l’assalto.
In passato il Qatar si è scontrato a più riprese con l’Arabia Saudita, per il sostegno a gruppi ribelli diversi in Siria e la differente posizione rispetto ai Fratelli musulmani in Egitto. Tuttavia, negli ultimi tempi si è registrato un riavvicinamento fra le parti, sancito dall’adesione del Qatar alla coalizione araba a guida saudita che opera in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi.
Il ministero degli Esteri del Qatar ha definito l’attacco all’ambasciata una “violazione delle carte e delle norme internazionali, che assicurano la sicurezza e la protezione delle missioni diplomatiche e dei loro membri”.
Sempre ieri l’Iraq si è offerto di mediare fra le parti per ricucire lo strappo. In precedenza, anche la Russia si è detta pronta a mediare. Il ministro irakeno degli Esteri Ibrahim Jaafari, a Teheran dove ha incontrato l’omologo Javad Zarif, ha sottolineato che una escalation della tensione fra Iran (sciita) e Arabia Saudita (sunnita) potrebbe comportare serie conseguenze in tutta la regione. Anche le Nazioni Unite si sono rivolte a entrambe le parti, chiedendo loro di allentare la tensione.
Intanto il presidente iraniano Hassan Rouhani ha inviato una lettera personale al capo della giustizia, chiedendo una indagine rapida e approfondita sui 50 sospetti di coinvolgimento a vario titolo nell’attacco all’ambasciata saudita. La missiva diretta all’ayatollah Sadegh Larijani, ai vertici del sistema giudiziario iraniano, è stata pubblicata anche sul sito web personale di Rouhani.
Il capo di Stato auspica un processo immediato contro i presunti autori degli incendi alle rappresentanze diplomatiche saudite, un gesto che rappresenta “un insulto alle autorità” dello Stato.
Fin dalle ore successive Rouhani, un moderato eletto nel 2013, aveva definito gli incidenti “totalmente ingiustificabili”, seguito da altri dignitari e altri ufficiali secondo cui le violenze avevano danneggiato l’immagine dell’Iran.